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Chlorophyllum brunnneum

Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga    

[=Macrolepiota rhacodes var. hortensis Pilát ex Wasser, Macrolepiota rhacodes var. bohemica (Wichanský) Bellù & Lanzoni ]

Cappello: 60 – 200 ( 250 ) mm, emisferico, poi convesso, infine appianato con umbone più o meno evidente, con il margine quasi mai completamente disteso; cuticola inizialmente liscia, per poi dissociarsi in squame bruno rossicce, disposte a cerchi concentrici su fondo biancastro.

Lamelle: libere, fitte, larghe e sinuose, arrossanti con l’età o alla manipolazione.

Gambo: 20 – 40 x 80 – 200 mm, cilindrico, poco slanciato, con un bulbo abbastanza vistoso alla base, superficie liscia, non decorata, di colore bianco brunastro, più scuro al di sotto dell’anello; anello semplice, ampio e fioccoso, con la parte inferiore bruna.

Carne: bianca che vira all’arancione e lentamente al rosso scuro; odore gradevole fungino e sapore dolciastro. 

Habitat: cresce solitamente a gruppi, soprattutto in parchi e giardini, preferibilmente su terreno sabbiosi, ma anche nei boschi aperti con presenza di sostanze organiche, dall’estate all’autunno. 

Commestibilità: specie tossica che provoca sindrome gastroenterica. 

Note: potrebbe essere scambiata per una Macrolepiota procera group, ma si riconosce per il portamento massiccio, il gambo liscio e non decorato, il grosso bulbo marginato e la carne virante. Più simile è il Chlorophyllum rachodes che ha le squame del cappello più grandi, l’anello doppio e la carne fortemente virante al rosso. 

Enzo Ferri

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